Il rispetto ha il suo algoritmo

Viviamo nell’epoca in cui un pollice o un cuore possono far tremare una relazione. “Ma è solo un like!”  dicono. Già, peccato che dietro quel like ci sia spesso un intento, anche piccolo, anche “innocente”.
E il problema non è il gesto in sé, ma il messaggio sottile che passa: “Guardo altrove, anche solo per un secondo.”

Mi fa pensare a una scena semplice: un uomo che passeggia con la sua compagna e, mentre le tiene la mano, lancia occhiolini o sguardi di apprezzamento alle altre. Non c’è nulla di “gravissimo”, certo, ma è una mancanza di rispetto, no? Nessuno lo troverebbe normale nella vita reale. E allora perché, dietro a uno schermo, tutto diventa improvvisamente più lecito? Perché un like o un cuoricino dovrebbero valere meno di un occhiolino?

Per me, un uomo che distribuisce like o cuoricini sotto le foto di altre è un uomo distratto, e un po’… sfigato. Perché non ha ancora capito che il rispetto non si misura solo nei grandi gesti, ma soprattutto in quelli piccoli, invisibili e quotidiani.

C’è una differenza enorme tra apprezzare la bellezza e cercare attenzione. Tra vedere e voler essere visto. E quando sei in una relazione, l’attenzione è una moneta preziosa e dovresti spenderla con cura.

Vale anche al contrario, ovviamente. Se una donna in coppia continua a pubblicare foto ammiccanti, frasi allusive o selfie per “farsi notare”, la domanda è una sola: da chi vuole essere guardata, e perché?
Non c’è moralismo, c’è solo una constatazione semplice: quando si ha davvero qualcosa di bello e profondo, si protegge, si custodisce. E soprattutto, si ha cura di non ferire chi si ama. Perché in una coppia il rispetto passa anche da questo: dal pensare a come le nostre azioni, anche le più piccole, possono far soffrire l’altro. È un compito dettato dal buon senso... È la consapevolezza che quando si sceglie qualcuno, si diventa anche in parte responsabili della sua serenità.
E se devi fare qualcosa di nascosto, forse quella cosa, semplicemente, non è giusta.

Forse dovremmo reimparare la sobrietà emotiva: quella che non ha bisogno di conferme digitali, né di applausi virtuali. Perché in fondo, il vero like è quello che ti arriva negli occhi di chi ami, quando ti guarda davvero.

E tu?
Che valore dai a un like? È solo un clic… o è già un piccolo segnale di distrazione?

 

In fondo, anche il rispetto ha il suo algoritmo.

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